ROMA -
Da oggi, anche il più inguaribile degli ottimisti dovrà arrendersi
all'evidenza: la "legge di Murphy", il celeberrimo adagio secondo il
quale "se una cosa può andare male, lo farà", esiste, ed è pronta a
colpire nel momento peggiore. Lo dimostra, con matematica certezza, una
formula elaborata da un economista, uno psicologo e un matematico
britannici.
((U+C+I) x (10-A))/20 x E x 1/(1-sen(F/10)).
Questa l'equazione messa nero su bianco dai tre dopo aver studiato un
migliaio di soggetti. Più che dimostrare la legge di Murphy, peraltro
ampiamente verificata per via sperimentale, la formula permette di
prevedere se e quando essa colpirà. E mette in guardia, inoltre, circa
una componente finora trascurata: le cose non solo andranno male, ma lo
faranno nel momento più inopportuno.
Le variabili di cui tenere conto per cautelarsi contro i nefasti
efffetti dell'infallibile norma sono cinque: U sta per "urgenza", C per
"complessità", I per "importanza", A per "abilità", F per "frequenza".
A ognuna bisogna assegnare un valore tra 0 e 9. Una sesta variabile (E,
ovvero l'esasperazione) è stata fissata a 0,7 dagli studiosi sulla base
dell'osservazione empirica. A conti fatti, si ottiene un coefficiente
di probabilità variabile tra 0 e 8,6: più questo valore è alto, più la
malasorte è pronta a colpire.
"Per ridurre gli effetti della legge di Murphy, bisogna lavorare sugli
elementi dell'equazione", spiega il dottor David Lewis, lo psicologo
del gruppo. "Quindi, se non si possiedono le abilità per fare qualcosa
di importante, meglio lasciar perdere. Se una cosa è urgente o
complessa, bisogna trovare un modo più semplice di farla". Tradotto in
termini pratici, spiega Lewis, è molto probabile rovesciarsi un drink
sulla maglietta prima di un appuntamento perché, nell'urgenza di
decidere cosa indossare, non ci si concentra sull'atto del bere.
Oppure, se si deve inviare un'e-mail molto importante, l'ansia può
portare a premere un tasto per un altro, bloccando il pc o cancellando
i dati. "Non bisogna mai far capire al computer quando si ha fretta",
chiosa lo psicologo.
Ovviamente, come tutte le azioni umane, anche il calcolo delle variabili
contenute nell'equazione ricade sotto il governo della legge di Murphy:
"Se si sbaglia a valutare uno dei fattori", spiega il dottor Lewis, "si
rischia di diventare troppo ottimisti. Ed è là che la legge colpisce".
Lo studio è stato finanziato dalla British Gas, che proprio sulla legge
di Murphy basa la sua più recente campagna pubblicitaria: "Se una cosa
può andare male, lo farà, e nel momento meno opportuno", recitano gli
spot trasmessi dalla compagnia del gas, nei quali si vedono scaldabagni
rotti nel mezzo del gelo invernale, case allagate in piena notte,
tubature che esplodono durante i preparativi per un matrimonio. "E' per
questo che la nostra assistenza funziona 24 ore al giorno, 365 giorni
l'anno".
Del team che ha elaborato l'equazione fanno parte, oltre al dottor
Lewis, il matematico Philip Obadya e Keelan Leyser, uno strano tipo di
economista, che dice di essere discendente di Karl Marx e tiene
conferenze molto seguite nelle quali mescola l'economia, la psicologia
e i giochi di prestigio.
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